La "Strada della lana"
Il percorso verso Trivero
Partendo da Crocemosso, un percorso alternativo sale a Trivero. Qui, come a Castagnea, l'arte della lana ha origini antichissime: infatti, prima dell'avvento della meccanizzazione, uomini e donne si alternavano, quasi in ogni casa, alla filatura e tessitura della lana. Con l'avvio del processo di industrializzazione, nei primi decenni dell'Ottocento, i maggiori fabbricanti della zona furono tuttavia indotti a spostare le loro attività in aree di fondovalle, dove le acque dei torrenti scorrevano più costanti e copiose. Ma non si trattò di un "abbandono" definitivo. Quando infatti a inizio Novecento l'introduzione dell'energia elettrica svincolò le fabbriche dalla localizzazione lungo i corsi d'acqua, ciò che avvenne a Trivero è l'emblema del profondo legame, affettivo oltre che economico, che univa alcuni imprenditori ai loro territori d'origine: se infatti in quegli anni molti industriali biellesi scelsero di spostare i loro stabilimenti in aree di pianura, meglio servite dalle vie di comunicazione, altri decisero invece di "risalire" le valli per dare nuovo impulso a centri di antica tradizione laniera, ove la presenza di una manodopera specializzata, radicata nei paesi d'origine, veniva riconosciuta come una garanzia di successo dell'attività imprenditoriale. È il caso, a Trivero, degli Zegna, che nel 1907 inaugurarono un nuovo stabilimento, costruito secondo criteri progettuali aggiornati, e che da allora segnarono profondamente la storia di questo territorio, con la realizzazione ad esempio negli anni '30 di un "Centro Assistenziale" per gli operai e, negli anni '50, della strada Panoramica, oggi Oasi Zegna. Scendendo verso Ponzone si attraversa Pratrivero, un altro centro laniero sede del lanificio Vitale Barberis Canonico e di varie filature. (Maria Luisa Barelli)
|
|
|