La "Strada della lana"


Il percorso in Valle Cervo

Da Biella, luogo nevralgico nel processo di industrializzazione tessile biellese, si dirama anche un possibile itinerario alternativo alla "Strada della lana": quello che conduce alla lunga e profonda vallata del torrente Cervo, già anticamente segnata da una strada di collegamento che dai piccoli centri di Piedicavallo e di Rosazza attraversava Andorno - sede di un fiorente mercato - e conduceva sino a Biella. L'industria laniera costituì in questo territorio un fenomeno di "importazione" dalle vicine vallate dello Strona e del Sessera, come si evince anche da una disamina delle origini delle principali famiglie di imprenditori lanieri che nella seconda metà dell'Ottocento scelsero di impiantare qui, in alcuni centri della bassa valle vicini a Biella e ad essa ben collegati, i loro stabilimenti. I settori tradizionali di attività sono infatti in valle Cervo altri. La lavorazione dei cappelli, a Tavigliano, Andorno e Sagliano Micca, ma soprattutto l'artigianato edile: scalpellini, muratori, carpentieri, formatisi a contatto con i grandi cantieri di costruzione dei santuari di San Giovanni di Andorno, di Graglia e di Oropa, già dal Cinque e Seicento, da allora rinomati anche "fuori di stato" e pronti a emigrare, per brevi o lunghi periodi, per integrare le magre risorse provenienti dalla lavorazione della terra. (Marco Trisciuoglio)

<b>Sagliano, il Cappellificio Cervo</b><br />

Sagliano, il Cappellificio Cervo











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