Bini, Gianfranco (professionista)
Dati anagrafici: Biella, 25 agosto 1934 – 11 luglio 2012.
Luogo di attività: Biellese, Valsesia, Valle d’Aosta. Periodo di Attività: anni ’50 del XX secolo – 2012. Note: Gianfranco Bini nacque a Biella il 25 agosto 1934. Di origini milanesi, i genitori si trasferirono a Biella negli anni ’20. La famiglia Bini fu una famiglia di fotografi. Il nonno, Anacleto, aprì il suo stabilimento fotografico nel 1890 a Milano, in via Broletto 24 e uno a Cittiglio in provincia di Varese. Ricevette premi e medaglie negli anni 1894, 1895 e 1900. Uno dei figli di Anacleto, Pietro, partecipò alla Grande Guerra e scattò sul campo 4.000 fotografie su lastre 13x18, purtroppo distrutte nell’aprile del 1945 quando un bombardamento alleato distrusse l’archivio storico dello studio di Milano. Pietro rilevò poi lo studio Dossena di Biella nel 1926 e si specializzò in fotografie di grande formato, nelle riprese industriali, nei fotomontaggi, nelle foto colorate a mano e nei ritratti. Morì a Biella nel 1966. Anche il padre di Gianfranco intraprese la professione di fotografo, proseguendo l’attività nello studio di Biella che era contiguo all’abitazione. Gianfranco nacque e crebbe tra lastre fotografiche ancora in vetro, sviluppi, acidi, vasche per il lavaggio delle stampe e delle pellicole. Nel dopoguerra accompagnava il padre, a piedi, nelle officine meccaniche di Chiavazza e del circondario aiutandolo a portare le pesanti macchine a lastre portatili, chassis, lampade e larghi teli utilizzati per mascherare lo sfondo delle macchine tessili. La camera oscura era stata costruita dal padre all’interno dell’appartamento: non era di grandi dimensioni così le stampe più lunghe venivano sviluppate arrotolando il foglio di carta fotografica e srotolandone l’estremità che passava nel bagno rivelatore per essere poi riavvolta all’uscita. La vasca del fissaggio era invece più grande. Il lavoro in studio era molto, tanto che il negozio restava aperto anche tutto il sabato e la domenica mattina. Tuttavia Gianfranco riusciva lo stesso a ritagliarsi del tempo per la sua amata montagna. Nacque il circolo escursionistico ‘l Piümin che raccolse presto molte adesioni: venivano organizzate gite in Valle d’Aosta e il Monte Rosa divenne una delle mete preferite del Bini. Utilizzava la Rollei biottica formato 6x6, corredata dall’obiettivo Carl Zeiss 75mm 1:35, una macchina per quei tempi innovativa, usata in studio e per i servizi matrimoniali. Nel 1964 Gianfranco conobbe il presidente delle guide di Champoluc, dottor Zorio, col quale realizzò la Casa delle Guide di Champoluc. Quattro anni dopo realizzò il suo primo libro, Ayas. Nel 1972 nacque la Casa Editrice Virginia – dal nome della madre – ed uscì il secondo libro, Lassù gli ultimi che nel 1973 ricevette il premio letterario ITAS al Festival di Trento, e nel 1976 il premio di Solidarietà Alpina. Durante il lavoro svolto per questi due primi volumi, Gianfranco affinò le tecniche di ripresa per interni: stalle, baite, fienili, rascard. Nel 1976 divenne membro della Académie Saint-Anselme di Aosta e, nello stesso anno, fu insignito dell’Ordine di Cavaliere della Repubblica Italiana, ricevette il premio “Ordine del Cardo” ed editò il terzo libro, Solo le pietre sanno che nel 1978 vinse il premio letterario “Città di Trento” e nell’80 quello della Città d’Aosta “René Willien”; venne anche stampata una edizione integrale del volume Lassù gli ultimi in lingua tedesca. In questo periodo il Bini iniziò a seguire alcuni pastori con le loro greggi lungo le transumanze che dal Biellese conducono alla Valle d’Aosta. Dopo quattro anni ne nacque il volume Fame d’erba a cui seguirono tre libri di alta montagna: Dove nasce la luce - Monte Rosa, tre edizioni de Il Cervino e le sue guide (in lingua italiana, francese e tedesca) e Una raffica di vento - Monte Rosa. Negli anni seguenti furono pubblicati vari libri sulla gente di montagna: Torneranno le voci? (1981), Il tempo e la pazienza, La terra è nel loro cuore (1989), Avere una valle (1991), Valle di Pietra (1993), Sotto un tetto di lòse (1994), E chiude la porta (2000). Realizzò quattro volumi dedicati al santuario d’Oropa: Un solco nell’anima (1977), Oropa: vita e memoria di generazioni (1980), Un mistero d’amore (1990), Il cuore del monte (2000). Nel 1982 editò Il seme sepolto per il quale fotografò più di cento cappelle valdostane, partecipò più volte alle processioni di Fontainemore, del Misérin, di Saint Barthélemy, di San Grato: il libro fu in questo modo corredato da testimonianze di riti religiosi ormai dimenticati. Nel 1992 uscì il volume sul Sacro Monte di Varallo Sopra la parete. Trattò gli antichi costumi della Valle d’Aosta e della Valsesia nei volumi Il dono della memoria (1997) e Il tempo e l’emozione (2000). Nel 1992 andò alla ricerca degli “ultimi” rimasti nei 22 alpeggi della Valle d’Aosta e nacque il volume Les montagnards sont là. Nel 1989 fondò insieme a Giuseppe Simonetti la casa Editrice “Lassù gli ultimi”. A partire dal 1980, ogni anno, viene pubblicato un calendario sulla gente di montagna. Realizzò otto multivisioni legate ai libri pubblicati, tra cui Lassù gli ultimi, presentata a Roma, Milano, Torino, Trieste e Valle d’Aosta. Nel 1982 vennero esposte 90 fotografie 80x80 cm con cornici scolpite a mano in una mostra dal titolo “Fu tempo nostro”, allestita in occasione dell’inaugurazione della Torre del Lebbroso ad Aosta e poi a San Lorenzo sempre ad Aosta, a Courmayeur, a Biella e a Varallo Sesia. Nel 2010 ricevette la cittadinanza onoraria della Valle d’Aosta e aderì alla Confrérie Des Amis de la Vallée d’Aoste. Realizzò poi il volume Colori che presenta l’alternarsi delle stagioni nei paesaggi alpini. Particolare fu la ricerca sulla frazione Bagneri di Muzzano, da cui nacque il libro Bagneri - l’impronta da ritrovare, con interviste ai personaggi che fecero parte di quel mondo. Il suo ultimo libro fu L’Eredità della Fiera di Sant’Orso, una raccolta di immagini storiche della manifestazione fino al 2000. Gianfranco rimase fedele alla pellicola, non utilizzò il digitale. Gli piaceva avere il contatto fisico e spesso riguardava le diapositive 6x6 sul visore. Pubblicazioni: Bini G., Ayas. Storia, usi, costumi e tradizioni della valle, Ayas, Società Guide Champoluc-Ayas, 1968; Bini G., Ayas. Histoire, usages, coutumes et tradictions de la vallée, Pero, Edizioni Virginia, 1968; Bini G., Bechaz S., Lassù gli ultimi. La vie des montagnards, Novara, Arti Grafiche di Cressa, 1972; Bini G., Machetto G., Annapurna. Spedizione italiana nel Nepal, Pero, Ediz. Virginia, 1974; Bini G., Yoli Q., Solo le pietre sanno, Pero, Ediz. Virginia, 1975; Bini G., Fiorina A., Un solco nell’anima, Milano, Pero, Ediz. Virginia- 1977; Bini G., Bechaz S., Lassù gli ultimi. La vie des montagnards, Pero, Edizioni Virginia, 1978; Bini G., Vicquery G., Fame d’erba, Pero, Ediz. Virginia, 1979; Bini G., Machetto G., Annapurna. Spedizione italiana nel Nepal, Pero, Ediz. Virginia 1980; Oropa: vita e memoria di generazioni, 1980; Bini G., Yoli Q., Solo le pietre sanno, Pero, Ediz. Virginia, 1980; Bini G., Dove nasce la luce - Monte Rosa, Pero, Ediz. Virginia 1981; Bini G., Bechaz S., Lassù gli ultimi. La vie des montagnards, Pero, Ediz. Virginia, 1981; Torneranno le voci?, Pero, Ediz. Virginia, 1981; Glarey R., Zorio E., Bini G., Il seme sepolto, Milano, Pero, Ediz. Virginia, 1982; Bini G., Vicquery G., Fu tempo nostro, Pero, Ediz. Virginia, 1983; Chiara P., Bini G., Caselli C., Oltre l’orizzonte, Pero, Ediz. Virginia, 1985; Gualinetti R., Bini G., Simonetti G., La Passione di Cristo, Quart (Ao), Musumeci & Bini Editori, 1985; Bini G., Carrel A., Simonetti G., Vicquery G., Il Cervino e le sue guide, Quart (Ao), Musumeci & Bini Editori, 1986; Bini G., Il profumo delle Alpi, Quart (Ao), Musumeci & Bini Editori, 1987; Bini G., Glarey R., La mano insegue un sogno, Quart (Ao), Musumeci & Bini Editori, 1987; Gualinetti R., Bini G., Simonetti G., È accaduto ieri, Biella, Studio fotografico Bini, 1988; Gatto Chanu T., Bini G., Stagioni, Quart (Ao), Musumeci & Bini Editori, 1988; Glarey R., Bini G., Il tempo e la pazienza, Quart (Ao), Musumeci & Bini Editori, 1988; Tempia L., Buratti G., Bini G., La pecora “biellese” nel Biellese, Comunità montana bassa valle Cervo e valle Oropa, 1988; Bini G., Simonetti G., La terra è nel loro cuore, Verrès (Ao), Edizioni Lassù gli ultimi, 1989; Bini G., Dove nasce la luce - Monte Rosa, Biella, Studio fotografico Bini, 1989; Il tempo e la pazienza, 1989; Bini G., Caselli C., Simonetti G., Terra nostra. Biella e il Biellese nel paesaggio, Biella, Libreria Giovannacci, 1990; Cipolla Vecchi G., Bini G., Il tempo l’emozione. Costumi antichi della Valle d’Aosta, Verrès (Ao), Edizioni Lassù gli ultimi, 1990; Bini G., Saino G., Simonetti G., Un mistero d’amore, Verrès (Ao), Edizioni Lassù gli ultimi, 1990; Simonetti G., Bini G., Simonetti G., Avere una valle, Verrès (Ao), Edizioni Lassù gli ultimi, 1991; Bini G., Gualinetti R., Simonetti G., Collina di perle, Verrès (Ao), Edizioni Lassù gli ultimi, 1992; La passione. Teatro Popolare di Sordevolo, Verrès (Ao), Edizioni Lassù gli ultimi, 1992; Rosset R., Bini G., Simonetti G., Les montagnards sont là, Verrès (Ao), Edizioni Lassù gli ultimi, 1992; Bini G., Fiorina A., Un solco nell’anima, Verrès (Ao), Edizioni Lassù gli ultimi, 1992; Bini G., Valz Blin G., Simonetti G., Valle di pietra, Verrès (Ao), Edizioni Lassù gli ultimi, 1993; Bini G., Simonetti G., Simonetti G., Sotto un tetto di lòse, Champorcher (Ao), Edizioni Lassù gli ultimi, 1994; Bini G., Così da quattrocento anni. Da Fontainemore ad Oropa e ritorno, Champorcher (Ao), Edizioni Lassù gli ultimi, 1995; Bini G., Caselli C., Simonetti G., Terra nostra. Biella e il Biellese nel paesaggio, Biella, Libreria Giovannacci, 1995; Bini G., Caselli C., Simonetti G., Verde aspra Valsessera, Champorcher (Ao), Edizioni Lassù gli ultimi, 1995; Chiara P., Bini G., Caselli C., Oltre l’orizzonte, Champorcher (Ao), Edizioni Lassù gli ultimi, 1996; Bini G., Pascariello A., Simonetti G., Valsesia. Il dono della memoria, Champorcher (Ao), Edizioni Lassù gli ultimi, 1997; Bini G., Simonetti G., Crescere insieme / Grandir ensemble, Champorcher (Ao), Edizioni Lassù gli ultimi, 1998; Bini G., Pascariello A., Simonetti G., Sopra la parete. Il Sacro Monte di Varallo, Champorcher (Ao), Edizioni Lassù gli ultimi, 1999; Bini G., Fiorina Simonetti G., Simonetti G., E chiude la porta, Champorcher (Ao), Edizioni Lassù gli ultimi, 2000; Bini G., Molineris M. T., Simonetti G., Il cuore del monte. Il santuario di Oropa, Champorcher (Ao), Edizioni Lassù gli ultimi, 2000; Bini G., Bechaz S., Lassù gli ultimi. La vie des montagnards, Champorcher (Ao), Edizioni Lassù gli ultimi, 2001; Photografica 2001. Sguardi sul lavoro dell’uomo, Biella, Eventi & Progetti, 2001; Pascariello A., Bini G., Simonetti G., Una raffica di vento. Monte Rosa, Champorcher (Ao), Edizioni Lassù gli ultimi, 2002; Bini G., Azzoni R., Simonetti G., Tra valli e paesi della Provincia di Biella, Champorcher (Ao), Edizioni Lassù gli ultimi, 2003; Bini G., Simonetti G., M come Mucrone, Champorcher (Ao), Edizioni Lassù gli ultimi, 2007; Scaramal S., Bini G., Simonetti G., Il Natale di Ronco Biellese.‘l Natal dij piate, Champorcher (Ao), Edizioni Lassù gli ultimi, 2008; Bini G., Pascariello A., Simonetti G., Colori, Champorcher (Ao), Edizioni Lassù gli ultimi, 2008; Pavignano G., Bini G., Simonetti G., I Santuari del Biellese. Fede, storia e tradizioni, Biella, Ieri e oggi, 2009; Bini G., Fiorina Simonetti G., Debernardi M., Boggio A., Simonetti G., Bagneri l’impronta da ritrovare, Champorcher (Ao), Edizioni Lassù gli ultimi, 2010; Bini G., Simonetti G., Simonetti G., Il campo dimenticato. Le champ oublié. The forgotten field, Champorcher (Ao), Edizioni Lassù gli ultimi, 2013. Fonti e bibliografia: Simonetti G., Lassù un fotografo, in R.B. aprile 2015. Archivio: Bini e Simonetti TORNA ALL'INDICE DELLA SCHEDATURA DEI FOTOGRAFI |
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